ANNO 14 n° 119
Giovedì web, Streaming musicale: Taylor Swift vuol tornare al 1989
>>>>> di Samuele Coco <<<<<
06/11/2014 - 02:32

di Samuele Coco

VITERBO - Dal 1989 ad oggi il panorama musicale è cambiato radicalmente. I dischi in vinile hanno lasciato spazio alle musicassette e ai walkman, per arrivare fino all'avvento della musica digitale di oggi, ovvero l'ennesima rivoluzione: dal Compact Disc agli MP3. La realtà quotidiana ha visto addirittura un nuovo avvento: la nascita di servizi di streaming musicale.

Spotify, Rdio, Pandora, Deezer sono solo alcuni dei nomi dei nuovi dominatori del mercato musicale. Grazie a questi servizi e, ovviamente ad una connessione internet, è possibile ascoltare uno sterminato catalogo di canzoni ed artisti in maniera del tutto legale e su ogni dispositivo, sia esso tablet, smartphone o computer.

Ma perchè è stata scelta proprio la data del 1989? Perchè 1989 è il titolo dell'ultimo album di una delle artiste più famose ed acclamate del momento: Taylor Swift. La cantante americana, grazie a ''1989'', potrebbe essere la prima artista ad abbattere il muro di tre milioni di copie vendute nella prima settimana di commercializzazione per tutti e tre i suoi album.

Sono numero incredibili quelli raggiunti dalla cantante. Numeri che fanno tirare un sospiro di sollievo all'industria discografica che sta combattendo per fermare il fenomeno dilagante dello streaming musicale. Infatti, la vera notizia che accompagna il lancio del disco è la rimozione, da parte dell'entourage della Swift, di tutti i suoi album dai servizi di streaming musicale.

Ci sono stati, e ci sono tutt'oggi, artisti che hanno preferito non pubblicare i propri album su Spotify etc.: Beyoncé, ad esempio, ha rilasciato il suo ultimo album in esclusiva agli utenti iTunes; la star inglese Adele, ha invece pubblicato '21' solo dopo diversi mesi dal lancio del disco sul mercato, ma fino ad oggi, mai nessun artista aveva deciso di andare controcorrente e ritirare tutto il suo catalogo musicale da questi servizi.

Come era lecito attendersi, le polemiche per l'iniziativa di Taylor Swift non sono mancate. Spotify, il servizio con il maggior numero di utenti, sta provando a convincere l'artista a fare marcia indietro. Attraverso l'uso dei social network, ha inviato dei messaggi ''d'amore'' alla cantante, invitandola a ritornare e a non chiudere la loro ''relazione''. Inoltre, sempre Spotify ha creato una playlist musicale dal titolo 'Cosa sentire mentre Taylor è via'' per consolare tutti quegli utenti che sono anche fan della cantante.

I servizi di streaming musicale sono indigesti alle Major della musica. Le etichette e gli artisti non possono decidere i prezzi della musica e vedono questi servizi come nemici delle vendite. La stessa Taylor Swift ha detto al Wall Street Journal di essere contraria alla diffusione di musica gratis, augurandosi che anche altri artisti possano seguire la sua strada. Con tutto il rispetto, ci auguriamo che non vada così: lo streaming musicale ha ridotto la pirateria e offre agli artisti compensi per ogni ascolto effettuato dagli utenti. Un disco in esclusiva è un business, ma rimuovere l'intera produzione di un artista da Spotify è una mossa da chi è fermo al mercato musicale del ''1989''.





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